Fondazione

Il 18 giugno 1971 presso il Ristorante Vittoria di Taverne veniva fondata la Società di Pusc’ciavin in dal Tisin (SPT), sezione dell’Associazione Pusc’ciavin in Bulgia (PiB).

In presenza dell’allora Presidente della PiB, Roberto Tuena, del Segretario centrale PiB Fausto Zanetti, del Presidente SPZ Marcello Luminati e del Vice-Presidente SPZ Bernardo Crameri, oltre a una trentina di partecipanti nominarono il primo comitato e redassero gli statuti, rigorosamente in pusc’ciavin, di cui citiamo il punto più importante:

“ IV. SCOPU”

Ragrüpà e tignì insema i Pusc’ciavin dal Tisin e d’intorni e furmà ‘na famiglia sula.
Cürà ‘l cuntat cun li altri Sucietà Pusc’ciavini e Grigiunesi.

Il primo comitato

  • Presidente

    Oreste Zanolari, Giubiasco
  • Vice Presidente

    Livio Luminati, Sessa
  • Attuario

    Sista Stefanoni-Beti, Breganzona
  • Cassiere

    Vito Rampa, Lugano
  • Corrispondente

    Livio Luminati, Sessa
  • Membro

    Marisa Antognoli-Lardi, Lugano
  • Membro

    Federico Crameri, Lugano
  • Membro

    Stefano Frank, Gravesano
  • Revisore

    Pietro Beti, Luino
  • Revisore

    Felice Crameri, Bigorio
Fila davanti: Quinto Lanfranchi | Agnese Raselli | Sista Stefanoni, presidente | Federico Crameri | Diego Lardi
Fila dietro: Erica Cortesi | Donato Lanfranchi | Claudio Paganini | Roberto Rampa

Pusc’ciavin in bulgia – PiB

Sista Stefanoni, colonna portante della SPT per tanti anni, definisce la PiB come una grande famiglia di Poschiavini emigrati in tutta la Svizzera e nel mondo intero. I primi emigranti si diressero verso la Pianura Padana. In seguito i Poschiavini emigrarono in Francia, Spagna e anche oltre Oceano: in America a in Australia. Gente che partiva con grande entusiasmo e voglia di lavorare ma soprattutto con la speranza di fare fortuna. Alcuni sono riusciti a realizzare i loro sogni, altri hanno incontrato molte difficoltà, una vita di stenti e tribulazioni senza la possibilità di tornare in patria.

Partivano con la “bulgia”, un sacco in pelle o in tela di lino che portavano sulle spalle infiato in un bastone.

L’autore di questa denominazione fu il poeta dialettale Achille Bassi, che scriveva:
Feum la strada da l’Aprica,

giò da Edul, Val Camonica,

rivaum giò con int la cica,

sgangarai comé n’armonica!

Tüt stu viac al feum a pè,

senza soldi, sot li niguli,

cun nösch pöch fer dal mesté

e ‘na bulgia da manfriguli.”

Sa gheum fam dervium la bulgia,

sa gheum seit, beveum al büi,

ustarì da ma fa mulgia,

li schivaum, a ess senza ghei.

Stu mesté da sciavatin

“ambulante” sa ‘l ciamava:

“Ì in bulgia” in pusc’ciavin,

cur ca insema sa scherzava.

Personaggi che hanno fatto la storia

Federico Crameri
Sista Stefanoni-Beti
Gilberto Crameri

Cofondatore e presidente della Società Pusc’ciavin in dal Tisin dal 1972 al 1974.
Attivo da sempre in comitato e da anni vicepresidente della SPT.

Federico Crameri è una memoria storica della SPT: è stato cofondatore del sodalizio, presidente dal 1972 al 1974 e in seguito attivo nel comitato a tutt’oggi nella funzione di vicepresidente.

Federico ha contribuito in modo attivo nel mantenere vivi i contatti con la valle e nella collaborazione con l’allora PiB centrale e le altre sezioni PiB di tutta la Svizzera.

“La mia lunga esperienza nella Società di Pusc’ciavin in dal Tisin mi ha dato grandi soddisfazioni. Ho collaborato attivamente per tenere uniti i poschiavini fuori valle al fine di mantenere vive le nostre tradizioni. I nostri incontri sono sempre stati piacevoli e poter condividere ricordi e tradizioni che abbiamo in comune è stato come trovarci in un piccolo pezzo di Valposchiavo anche qui in Ticino.” (Federico Crameri)

Cofondatrice e presidente della Società Pusc’ciavin in dal Tisin dal 1974 al 1994.
Presidente onoraria della SPT.

Ho iniziato la mia attività in seno alla SPT Ticino con la sua nascita, avvenuta il 18 giugno 1971.

I primi anni mi sono occupata di tutti gli oneri di segretariato, mentre dal 1974 sono diventata presidente, carica che ho ricoperto per ben 20 anni, cioè fino al 1994.

Già durante il mio soggiorno in Svizzera romanda partecipai alle società di Ginevra e più tardi anche a quella di Zurigo. Conoscevo poco e sono rimasta troppi pochi anni per costruire quello che siamo riusciti a sviluppare in Ticino: creare questa grande famiglia.

Abbiamo iniziato con nulla; la PiB centrale ci aveva offerto fr. 50 e ai soci se ne chiedevano 15.00 come quota sociale. Da bravi Poschiavini abbiamo sempre lavorato, cercando di contenere le spese, obiettivo sempre raggiunto.

Negli anni della nascita della SPT avevo le figlie già un po’ grandi e dopo essermi dedicata alla famiglia, assumere questa carica è stato uno stimolo che mi ha arricchita sotto parecchi punti di vista.

L’esperienza in veste di presidente mi ha dato soddisfazioni e mi ha permesso di incontrare tanti compaesani che avevo perso di vista durante gli anni trascorsi a Nyon, Ginevra e Zurigo. Posso affermare che sono stati degli anni intensi, di lavoro ma anche di occasioni che mi hanno permesso di instaurare amicizie che durano tuttora.

Ho affrontato questo ruolo con relativa tranquillità, poiché ero reduce da un’esperienza simile vissuta in seno alla società di ginnastica di Breganzona.

Ho sempre apprezzato l’importante sostegno dei miei famigliari, sia di mio marito, sia delle mie figlie. A mio marito piaceva aiutare nell’organizzazione e partecipare alle feste, dove ritrovava colleghi di lavoro conosciuti durante il periodo trascorso in Svizzera interna.

Partecipavo alla riunione annuale dei presidenti PiB di tutta la Svizzera, ed era abitudine cambiare ogni volta la destinazione. Questi incontri mi hanno permesso di conoscere altri Poschiavini che come me avevano lasciato la valle.

Gli scopi della società SPT erano di riunire la grande famiglia dei Poschiavini del Ticino e di curare i contatti con le altre società PiB.

Si è cercato di mantenere e promuovere i contatti con la Valle, partecipando all’incontro annuale a Cavaglia e organizzando delle cene a base di prodotti vallerani, come la cena “da li lüganghi”.

Ci sono state anche delle collaborazioni con la PGI, anche se queste non sono mai state prioritarie per la nostra società.

Va rilevato inoltre che l’ambiente famigliare, formatosi in seno alla società, spingeva tanti a essere solidali con i compaesani in difficoltà. Con l’aiuto di una telefonata si attivava la rete dei contatti per aiutare chi era nel bisogno, sia per malattia sia per problemi legati all’attività professionale.

Essere donna alla testa del nostro sodalizio non mi ha per nulla penalizzata. Ho sempre sentito rispetto e stima nei miei confronti da parte dei membri di comitato e dei soci.

Stima e dimostrazioni di affetto che mi sono tuttora rivolte, quando partecipo alle manifestazioni dell’attuale SPT e che mi allietano il cuore.

Presidente della Società Pusc’ciavin in dal Tisin dal 2006 al 2016.
Presidente onorario della SPT

Troppe persone oggigiorno non sanno nemmeno più quali siano le proprie origini, oppure devono fuggire dalla propria terra e chissà se mai potranno farci ritorno. Non dobbiamo dimenticare, che in tempi non troppo lontani, anche nostri valposchiavini, magari facendo debiti per pagarsi il viaggio, hanno dovuto emigrare in paesi molto lontani in cerca di miglior vita.

Certo, anche noi siamo sostanzialmente emigranti, emigranti in patria di prima, seconda, terza e forse anche di quarta generazione, emigranti però con delle condizioni generalmente molto favorevoli. Si pensi al solo fatto, ma sicuramente non l’unico, di poter tornare in Valle quando e come vogliamo con un viaggetto di sole 3 ore.

Far parte della “Società di pusc’ciavin in Tisin” (SPT) significa molto di più che far parte, pur non togliendo nulla delle loro utilità e importanza, di associazioni di altro genere. Essere socio, membro di comitato o presidente della SPT non fa differenza, ti richiama e ti riporta semplicemente alle tue radici.

Essere stato presidente di questo fantastico sodalizio per oltre un decennio, è stato per me un grande piacere e un grande onore. Anno dopo anno, con le varie manifestazioni organizzate, siano queste di natura culturale, ricreative o culinarie, spero di aver contribuito a soddisfare le aspettative dei soci e a trasmettere il vero senso delle radici valposchiavine.

E’ stato bello! Grazie
crossmenu